9 apr 2007

Vi è mai capitato di voler coprire la vostra ombra? Infondo è un po’ inquietante avere un qualcosa di irremovibile da noi stessi, che ci segue perennemente, fedele e costante. Lanciando sopra all’ombra sabbia, ghiaia, oggetti di qualsiasi sorta non si risolve nulla:l’ombra passa noncurante sopra ogni cosa.
Così quando il Prof. Casati (IUAV-Ve) ci ha proposto di lavorare sull’oscuramento delle ombre, ci è sembrata un po’ una follia.
In realtà nascondere le ombre è possibile, o meglio, esiste uno stimolo visivo che permette ai nostri occhi di percepire l’oscuramento di esse.
Il Prof. Casati ci ha muniti di un articolo (che uscirà su Perception, nella sezione 'Last but not least' al link ) dove spiegava il fenomeno da lui scoperto e da questo abbiamo incominciato.

La teoria esposta nell’articolo dice che presa un’ombra A si deve con della farina (o del gesso o dei materiali di questo tipo) ricoprirla perfettamente al suo interno. In questo modo la texture dell’ombra cambierà rispetto allo sfondo su cui essa poggia. Inoltre, dato da non tralasciare, la superficie sarà già in ombra anche se l’occhio comincerà già a vederla come un oggetto a sé stante.
Inserendo nel quadro una nuova ombra B di un altro oggetto che attraversa A, vedremo come B sia coperta da A. Ciò accade perché “il sistema visivo lega insieme le caratteristiche di scurezza e le modificazioni texturali introdotte, dimenticando cosi la sua accezione di ombra. Il legame è conseguenza del fatto che le caratteristiche interessate siano congruenti tra loro” (cit. art. Casati. Traduzione dall’inglese). Il Prof. si era accorto di questo fenomeno in condizioni naturali: il ruolo della farina era stato interpretato da della brina invernale non ancora sciolta.

La teoria è verificabile sia in condizioni di luce naturale, sia artificiale. Nel primo caso il tutto risulta piuttosto macchinoso. Ci si deve recare nel posto desiderato, scegliere un’ombra e segnare velocemente (le ombre scappano) il suo profilo con dei gessetti (meglio se bianchi o gialli). A questo punto bisogna ritornare il giorno dopo un po’ prima dell’orario del giorno precedente e ricoprire l’interno del contorno disegnato con della farina.
Si aspetterà poi che l’ombra dell’oggetto torni a combaciare con quella disegnata e a quel punto, inserendo nel contesto una nuova ombra, che taglia la prima, essa sembrerà essere in parte nascosta.
Con la luce artificiale il procedimento è lo stesso, ma è tutto più facile e veloce in quanto l’ombra con luce artificiale è ovviamente ferma.